Bibinello – Ddieri del Bosco di Bauly

L’etimo Bibbia o Bibbinello deriva dall’arabo, il cui significato è “Porta o Via d’Accesso”, perché l’area descritta fu considerata sin dal periodo romano via di comunicazione verso l’interno dell’Altopiano. La chiesa di Bibbinello è considerata la più antica chiesa rupestre del siracusano.

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La contrada è conosciuta anche per una necropoli e per l’omonimo fiume che assieme ad altri sei affluenti alimenta la portata dell’Anapo. Risaliamo ancora l’altopiano fino al Bosco di Baulì, luogo di grande diversità biologica e SIC (sito d’interesse comunitario). Qui è presente nella chiesa rupestre detta “Grotta dei Santi” la bellissima icona dedicata alla “Madonna della Odigitria” un tempo patrona di Palazzolo Acreide. I ddieri, antiche abitazioni rupestri, del Bosco di Bauly si trovano lungo cave che presentano un andamento tortuoso e moltissime parti a diversa esposizione, pareti a leggero pendio, con sezioni trasversali a forma di V, altre più strette a pareti più verticali o addirittura a strapiombo, cioè con sezione trasversale a forma di U. Tutto ciò concorre ad aumentare il numero di situazioni per diversità di esposizione, di umidità relativa e di ventilazione. I ddieri sono soprattutto “fortezze nella roccia”, essi infatti si presentano come strutture ben munite, spesso con un’unica via d’accesso e al primo piano vi si accedeva per mezzo di una scala in legno, che ritirata dall’alto poteva permettere la chiusura con una botola, isolando così tutto il ddieri.